Osservatorio Sanità, associazione tutela vittime di errori mediciI fini del provvedimento in cantiere, le tesi e gli interrogativi dell’Osservatorio Sanità

Il ministro Beatrice Lorenzin non intende tornare indietro. Troppi esami inutili e troppi sprechi nella sanità italiana. Ma i possibili tagli alle prestazioni previsti dal decreto in cantiere sull’appropriatezza del ministero della Salute hanno già messo sul piede di guerra i medici, preoccupato i cittadini e allarmato le regioni che hanno giudicato insufficiente il miliardo in più per il Fondo sanitario previsto per il 2016 e annunciato da Renzi.

GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO

Secondo il governo sarebbero 208 gli esami clinici che gravano inutilmente da anni sul sistema sanitario nazionale. Si tratta in particolar modo di risonanze magnetiche ed esami di laboratorio il cui ammontare è stimato tra i 10 e i 13 miliardi all’anno. Per questo il ministero della Salute ha deciso di vigilare sull’appropriatezza delle prescrizione diagnostiche ad opera dei medici, prevedendo sanzioni per chi prescrive esami non necessari.

LE PAROLE DI LORENZIN

Il ministro della Salute ha tenuto a precisare la natura del provvedimento: “Il decreto vuole dare una lista ai medici delle best practice da compiere sulle prestazioni. Tutte possono essere prescritte si chiede solo al medico di agire bene”, ha detto il ministro in un videoforum in diretta con i lettori a RepubblicaTv.

LA MEDICINA DIFENSIVA

L’abuso dai parte dei medici va inquadrato nell’ambito della cosiddetta “medicina difensiva”: “Nel timore di dover essere portati in tribunale per pratiche considerate scorrette i sanitari, in pratica, prescrivono più medicine e analisi di quelle di cui un paziente avrebbe bisogno, consigliano inutili o addirittura dannose per lo stesso motivo e talvolta rifiutano le cure se un paziente è considerato “a rischio di lite”, si legge in un dossier di Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici

PROPOSTE E CRITICHE DI OSSERVATORIO SANITÀ

Ma su chi peserà il provvedimento del governo? Secondo l’Associazione Osservatorio Sanità il testo del nuovo DDL, così com’è impostato, “fornisce al personale sanitario maggiori garanzie, rispetto al recente passato, qualificando come extracontrattuale la responsabilità professionale del medico ed introducendo l’obbligo di malleva da parte della struttura sanitaria all’interno della quale si è verificato l’errore”.

E per il cittadino danneggiato? “La situazione è molto diversa – osserva l’associazione -. Infatti, la condivisibile e necessaria introduzione dell’obbligatorietà della copertura assicurativa da parte delle strutture sanitarie, se non è accompagnata dalla possibilità di citare direttamente in giudizio la Compagnia Assicuratrice dall’inizio dell’iter processuale (come avviene ad esempio nel comparto RC AUTO) rischia di tradursi in una vittoria di Pirro, stante l’attuale prassi in virtù della quale le compagnie restano spesso – per tacito accordo tra assicuratore ed assicurato -estranee ai processi”.

COSA POTREBBE ACCADERE

“Quello che accade normalmente è molto distante dalla logica del DDL in questione”, ha osservato Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità“Diciamo che si cita in giudizio un Ospedale che è assicurato ma per un accordo tra lo stesso e la Compagnia Assicuratrice quest’ultima non viene citata in giudizio. Il processo va avanti, il cittadino danneggiato vince la causa ed ottiene una sentenza sulla base della quale si chiede di pagare il risarcimento all’Ospedale che ha (per l’esistenza di una vecchia norma legata ai pagamenti della P.A.) 120 giorni per provvedere. Se l’Ospedale non paga, ed è quasi la regola, si tenta nei suoi confronti l’esecuzione\ pignoramento che nella stragrande maggioranza dei casi va a vuoto perché le sue casse sono vuote. E’ solo a questo punto che la Compagnia Assicurativa si fa viva e propone una transazione al ribasso. A questo punto il cittadino stremato o necessitato accetta”, ha spiegato Lauri.

COSA FARE?

Ecco alcune proposte di Osservatorio Sanità per fare in modo che i cittadini percepiscano l’esatto importo del risarcimento decretato dalla sentenza, senza paradossali transazioni al ribasso:

“Oltre all’esigenza di una tabella nazionale sulle lesioni macropermanenti, occorre rivedere al ribasso i parametri per il risarcimento del danno morale da morte – sottolinea ancora Francesco Lauri – ed introdurre la disamina dell’effettivo legame tra i parenti – estranei al nucleo familiare – ed il congiunto defunto per evitare il meccanismo del risarcimento automatico erogato indistintamente a tutti i parenti legittimati a richiederlo. In questo modo ci si avvicinerà agli standard degli altri paesi europei e sarà forse possibile far tornare le grandi Compagnie di Assicurazione che, a differenza di quelle che sono proliferate negli ultimi anni, danno maggiori garanzie di solidità e solvibilità”.

NO ALL’AUTOASSICURAZIONE

Secondo Osservatorio Sanità sarebbe invece da scongiurare l’attuazione della norma del DDL che prevede la pratica dell’autoassicurazione delle strutture sanitarie in alternativa alla assicurazione classica perché, “salvo limitatissimi casi legati a Regioni virtuose, nella pratica sembra non funzionare affatto”.

 

http://www.formiche.net/2015/10/14/sanita-proposte-critiche-osservatorio-sanita-al-decreto-lorenzin/