L’associazione
Alcuni casi di errore sanitario hanno scosso le nostre coscienze perchè troppo eclatanti ed assurdi nella loro manifestazione per avere dubbi.
Non gli errori medici suscettibili di interpretazione e di giudizio, ma quelli eccessivi nella loro evidenza come quello occorso a Claudio Ghezzi, operato in una clinica convenzionata romana per un polipo vescicale in via endoscopica e deceduto il giorno dopo l’intervento per la somministrazione di Ranidil. Paziente e familiari avevano avvertito il personale sanitario tutto della sua allergia a quel farmaco, indicazione che infatti era stata correttamente riportata in cartella clinica, passata però evidentemente inosservata sotto più di un paio d’occhi distratti.
Ed ancora casi di malasanità, incredibilmente frequenti, di ritardo nell’esecuzione di parto cesareo o di inadeguata valutazione di episodi di sofferenza fetale che hanno determinato irreversibili handicap psico-fisici per il neonato; ritardo nella corretta diagnosi e nell’esecuzione dell’intervento chirurgico che hanno provocato gravissimi ma evitabilissimi danni permanenti.
Errori medici del genere sanciti da decine di sentenze passate in giudicato, ottenute dai professionisti che collaborano con l’Osservatorio dopo anni di dure battaglie giudiziarie, non sono semplici distrazioni ma l’indicatore di un’organizzazione sanitaria su cui c’è ancora tanto da fare sotto il profilo dell’errore.
Le segnalazioni di casi di malasanità che arrivano alla nostra associazione riguardano spesso disfunzioni organizzative degli ospedali, come lunghe liste di attesa, permanenze interminabili in pronto soccorso, problemi di comunicazione con personale medico e paramedico.
Altre volte però ci vengono sottoposti casi caratterizzati da possibili errori medici.
Ecco quali sono gli eventi più frequenti:
- ANESTESIA
- CHIRURGIA GENERALE
- NEUROCHIRURGIA
- ONCOLOGIA
- ORTOPEDIA
- OSTETRICIA E GINECOLOGIA