“Annunciamo immediata querela che sarà depositata presso la procura della Repubblica di Roma il giorno stesso della presentazione dello spot lanciato da Amami, con il patrocinio del Ministero della Sanità, dall’eloquente titolo Medici, pazienti e avvoltoi, qualora risultasse lesivo della dignità professionale forense”. Così l’avvocato Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità, associazione di avvocati e medici legali impegnata a tutela dei cittadini che hanno subìto danni da errate prestazioni mediche.

“Da troppo tempo ormai – prosegue Lauri- è in atto una campagna di disinformazione da parte di associazioni che, invece di occuparsi di ristabilire un clima di fiducia tra medici e pezienti, sono ossessionate dalla tutela preventiva della categoria”.

Ed è la stessa nascita di Osservatorio Sanità, a raccontare una storia diversa da quella che oggi associazioni come Amami vogliono far passare come unica verità. “Circa dieci anni fa -racconta Lauri- fui coinvolto in prima persona in un caso eclatante di errore medico, quando mio suocero, operato in una clinica convenzionata romana per un polipo vescicale in via endoscopica, morì il giorno dopo l’intervento per la somministrazione di Ranidil. Lo stesso paziente, e noi familiari, avevamo avvertito il personale sanitario tutto, della sua allergia a quel farmaco, indicazione che infatti era stata correttamente riportata in cartella clinica, passata però evidentemente inosservata sotto più di un paio d’occhi distratti”.

“Occorre inoltre – ricorda Lauri- ristabilire la verità dei fatti che sta nei numeri, troppo spesso citati in maniera parziale e strumentale, perchè, se è vero che le cause contro i medici in circa il 90 per cento dei casi, si risolvono con un’archiviazione o un’assoluzione, è altrettanto vero che oltre il 70% delle azioni intentate in ambito civile si conclude con una sentenza di risarcimento in favore del paziente danneggiato. Va inoltre precisato che dietro ogni condanna c’è sempre il parere di uno o più CTU (Consulenti Tecnici d’Ufficio) ovvero medici chiamati a giudicare l’operato di propri colleghi”.

“Siamo i primi – precisa Lauri – a tutelare i medici dissuadendo ogni anno centinaia di cittadini dall’intraprendere azioni temerarie, perché oggettivamente infondate, ma è necessario sollecitare una presa di coscienza e in carico di responsabilità da parte delle Aziende Ospedaliere che, versando spesso in situazioni di estrema precarietà strutturale, non possono garantire adeguata tutela al paziente dagli errori di sistema”.

“Se il paziente che si rivolge ad una struttura sanitaria con una domanda di assistenza che migliori la sua condizione di salute, riceve al contrario un danno dall’atto sanitario – ragiona l’avvocato Lauri – si assiste al fallimento non solo della singola prestazione, ma dell’intero sistema che viene meno allo scopo per il quale è stato concepito. Allora ci chiediamo: il problema della sanità è davvero il boom delle denunce (calate in verità del 7 per cento in un anno, come testimonia il rapporto Ania 2013), o è piuttosto la mancanza di una corretta strategia di prevenzione e di sicurezza che mette a rischio, invece di tutelarla, la salute e dei pazienti e la professionalità dei medici?”.

“Siamo pronti – conclude il presidente di Osservatorio Sanità – ad intraprendere qualunque azione necessaria a tutelare l’onore e la dignità degli avvocati che, ogni giorno, onestamente e scrupolosamente si schiera a fianco di chi subisce un torto. Per questo motivo, abbiamo sollecitato

una presa di posizione anche da parte dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, affinché si unisca alla nostra battaglia”.