Il reparto di radiologia non è immune a casi di malasanità italiana, ma non sempre è condannabile al risarcimento.

Nel Febbraio 2018 Il Tribunale Civile di Roma ha emanato una sentenza rigettando la richiesta di rimborso presentata da una paziente, alla quale non era stata individuata in tempo un tumore al seno.

La motivazione è ricollegabile al fatto che la donna presentatò solamente i referti e non i radiogrammi, fondamentali per impugnare la denuncia verso il personale di radiologia.

 

Il caso

Oggetto del processo è il risarcimento dei danni da responsabilità medica successivamente alla mancata diagnostica e del ritardo nel trattamento di una formazione nodulare alla mammella sinistra, nonostante i ripetuti controlli ai quali si era sottoposta la paziente sin dal 2005.

Questo ritardo ha ovviamente causato l’avanzamento della malattia, per cui la signora chiede un risarcimento dei danni risentiti, sia di tipo biologico, che morale ed esistenziale.

Il medico, contestando la sussistenza di ogni profilo di responsabilità, afferma la corretta refertazione degli esami.

 

Mancata presentazione delle delle immagini radiografiche

Questo sembra essere il nodo della questione: la paziente presenta i referti senza i documenti iconografici, essenziali per stabilire se l’addebito di colpa ai radiologi sia fondato oppure no.

Il Giudice ha stabilità che il solo referto radiologico non sia sufficiente, in quanto solo dal confronto tra immagine radiografica e referto sarebbe stato possibile accertare l’errore o l’omissione diagnostica.

 

Epilogo del processo civile

In questo caso né il radiologo né la struttura ospedaliera possono essere condannati al risarcimento richiesto.

La domanda è respinta, con condanna alle spese delle parti convenute.

 

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