Parlo solo per esperienza diretta. Recentemente ho iscritto a ruolo una causa a Pistoia e, sorprendentemente, sono riuscito a definirla in via transattiva in un anno. Questo risultato, che potrebbe sembrare scontato, è in realtà un’eccezione nel panorama legale italiano, dove i tempi di risoluzione delle cause possono variare drasticamente a seconda della giurisdizione.
Dopo questa esperienza positiva a Pistoia, ho deciso di intraprendere un’altra causa a Messina. Qui, la situazione si è rivelata ben diversa. Ho assistito a un cambiamento di cinque giudici, nessuno dei quali ha letto le carte depositate. Ogni volta che il processo sembrava avviarsi, il giudice rinviava d’ufficio per “eccessivo carico di ruolo”. Questo andazzo è continuato per sei lunghi anni.
Un Esempio di Inefficienza Giudiziaria
Durante un convegno, ho ascoltato un eccellente magistrato della Cassazione raccontare un episodio emblematico che mette in luce le problematiche del sistema giudiziario in alcune aree d’Italia. Un’azienda tedesca, con obiettivi poco legali, aveva scelto di stabilire la propria sede a Messina consapevole che un lungo processo avrebbe potuto permettere loro una transazione vantaggiosa. Questo esempio non è isolato; evidenzia una strategia ben precisa da parte di alcuni attori economici che sfruttano le inefficienze del sistema legale.
La situazione a Messina non è unica; in molti altri fori italiani si riscontrano difficoltà simili. La cosiddetta “Cartabria”, ovvero l’approccio sistematico e organizzato alla gestione delle cause, sembra non attecchire mai in queste giurisdizioni. La risposta che spesso si sente da parte degli operatori del diritto è: “siamo pochi e non abbiamo tempo per smaltire il ruolo”. Questa giustificazione, sebbene comprensibile in parte, non può diventare una scusa per l’inefficienza.
Riflessioni sulla Giustizia Italiana
Queste esperienze personali mi portano a riflettere sulla giustizia italiana e sulle sue disparità. Mentre alcune giurisdizioni riescono a garantire tempi ragionevoli per la risoluzione delle controversie, altre sembrano bloccate in un circolo vizioso di rinvii e inefficienze. La situazione è frustrante non solo per gli avvocati e i professionisti del settore, ma soprattutto per i cittadini che cercano giustizia.
La malasanità è un campo particolarmente delicato dove le conseguenze di tali ritardi possono essere devastanti. I pazienti che subiscono danni a causa di negligenza medica meritano una risposta rapida ed efficace da parte del sistema legale. Tuttavia, quando i processi si allungano indefinitamente, la possibilità di ottenere giustizia diventa sempre più remota.
Conclusione
In conclusione, la mia esperienza diretta nei diversi fori italiani mette in evidenza la necessità di riforme significative nel sistema giudiziario. È fondamentale garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a una giustizia equa e tempestiva, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Solo così potremo sperare in un sistema legale più giusto ed efficiente, capace di rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini e di affrontare le sfide moderne della società.